Nick, il padre di John Fante

Nel 1901 il muratore Nicola Pietro Fante, nato il 29 giungo 1878, decide di lasciare il suo paesino per tentare la fortuna negli Stati Uniti, condividendo le speranza di milioni di italiani che cercavano lavoro e futuro oltreoceano. Il paese in cui vive in Abruzzo in provincia di Chieti, Torricella Peligna, nei primi anni del’900 conta di 4000 abitanti e il lavoro scarseggia.

Nicola s’imbarca a Napoli e arriva a New York a bordo della nave Werra il 2 agosto 1900, a 22 anni, insieme a sua sorella. Viene registrato come “bricklayer”, muratore. La sua destinazione però è Denver, luogo in cui viveva suo padre Giovanni in un posto chiamato Battery Place.

Una volta ambientatosi negli USA cambia nome in Nick Peter Fante. Sposa Mary Capolungo, una ragazza nata a Chicago da genitori originari della Basilicata. I due hanno 4 figli: John (lo scrittore), Peter, Josephine e Tomas. <br>
La figura paterna è cruciale per John. Nick è rude, bevitore, maschilista, tradizionalista, irresistibile. John Fante lo inserirà in parecchi romanzi; sempre con straordinaria precisione. E il suo personaggio è quello che di più di tutti strappa un sorriso, con la sua testardaggine e la sua italianità.

Gli dedica queste frasi in “Aspetta primavera, Bandini”:

“Avanzava, scalciando la neve profonda. Era un uomo disgustoso. […] Aveva freddo, e le scarpe sfondate. Quella mattina le aveva rattoppate con dei pezzi di cartone di una scatola di pasta. Pasta che non era stata pagata. Ci aveva pensato proprio mentre infilava il cartone nelle scarpe. Detestava la neve. Faceva il muratore e la neve gelava la calce tra i mattoni che posava.”