Il mondo dietro il tasto “invia il messaggio”

Ogni giorno solo su WhatsApp vengono inviati 100 miliardi di messaggi scritti e 7 miliardi di messaggi vocali (dati Meta). Ogni giorno per miliardi di volte si tocca il tasto “invia” e (salvo problemi di ricezione) il messaggio va’…e arriva.  Il punto è: una volta inviato, cosa succede al mittente? Cosa spera di ottenere? Come si immagina la risposta? E il destinatario? Come reagisce al messaggio? Come si sente? Come interpreta le parole?

Il più delle volte rimbalza asettica sul display una manina col pollice all’insù e, tra una marea di emoticon, il rischio di fraintendimenti è sempre dietro l’angolo. Tra un messaggio e una replica scorre un fiume di sentimenti imperscrutabili e in tutta la poesia è sempre circolata la speranza di far arrivare il messaggio integro dritto al cuore. Il mezzo diventa un messaggero al quale affidarsi, con l’augurio che riesca a colpire nel segno.

D’altronde la preghiera che segue alla stesura di una lettera, una canzone, una poesia o una dedica è già di per sè poetica perchè mette l’autore in una posizione di attesa, di abbandono totale al fato. La spunta blu ha risolto solo in parte il problema; è un espediente tecnico, ma le sensazioni non si riveleranno mai.

 

Ovidio, nell’anno 8 D.c. non doveva essere così tranquillo della risposta alla sua lettera della sua amata Perilla.  Nella sua opera “Tristia”, composta da cinque libri e scritta durante l’esilio in Romania, chiude il suo sentimento tra i margini di una lettera, le dà una pacca sulla spalla e le augura buona fortuna. 

 

Va’, lettera tracciata di getto, messaggera fedele

delle mie parole, a salutare Perilla.

O la troverai seduta accanto alla dolce madre

o in mezzo ai libri e fra le sue Pieridi care.

Tralascerà qualsiasi cosa, come saprà che sei giunta

e subito ti chiederà perché vieni e che cosa io faccio.

 

Le dirai che vivo, ma in un modo che preferirei morire

e che i miei mali non si sono addolciti in così lungo tempo,

e che tuttavia, anche se mi nocquero, ritorno alle Muse

e che compongo in metri alterni parole adatte.

Tu pure, dille, resti fedele alla nostra comune passione

e canti, non secondo il modo paterno, dotti poemi?

 

Guido Cavalcanti affida tutto a una ballata. Lascia partire la poesia al posto suo in Toscana, perchè consegni un messaggio alla sua donna amata:

Perch’i’ no spero di tornar giammai,
ballatetta, in Toscana,
va’ tu, leggera e piana,
dritt’ a la donna mia,
che per sua cortesia
ti farà molto onore.

(Dal verso 31 al 36)

Deh, ballatetta, dille sospirando,
quando le se’ presente:
«Questa vostra servente
vien per istar con voi,
partita da colui
che fu servo d’Amore».

 

Anche Paul Verlaine sceglie una poesia come messaggera. Nella raccolta La Bonne Chanson (La canzone buona), pubblicata nel 1870 spera che il messaggio giunga integro alla moglie Mathilde Mauté De Fleurville. La dodicesima poesia della raccolta, composta da quattro quartine, inizia così:

Canzone, ora va’, corrile

incontro, Dille

Che nel mio cuore fedele

Si è acceso un raggio felice

James Joyce si rivolge al vento, il mezzo invisibile più rapido. La sua poesia racchiude la speranza di annunciare il suo arrivo in anticipo:

Va’, cerca di lei cortesemente

E dille che sto per venire,

Vento di aromi che sempre canti

L’epitalamio.

Oh, va in fretta sulle buie terre

E valica il mare

Chè mari e terre non ci separino

Il mio amore e me.

La scorpacciata di poesia non vi ricorda nulla? Non avete sentito nella vostra testa nessuna melodia? 

Anche nelle canzoni pop il tema è presente: Jovanotti nel 1995, nella sua “Luna di città d’Agosto” affida le sue parole alla luna affinchè le consegni chiare e intatte:

 

Va’ e dille che sto bene

Di non pensare a me

Di lasciar perdere

Il vento soffia

E il tempo passerà

 

Lucio Dalla, nel brano “Canzone” scritto insieme a Samuele Bersani nel 1996, canta un brano che è poesia pura, denso di tutti gli elementi tipici che abbiamo appena scoperto. Nei tre ritornelli:

 

Canzone cercala se puoi

dille che non mi perda mai

va’ per le strade e tra la gente

diglielo veramente

 

Canzone cercala se puoi

dille che non mi lasci mai

va’ per le strade e tra la gente

diglielo dolcemente

 

Canzone trovala se puoi

dille che l’amo e se lo vuoi

va’ per le strade e tra la gente

diglielo veramente

non può restare indifferente

e se rimane indifferente non è lei.

 

Ecco, in quest’ultimo ritornello Lucio Dalla sembra trovare la soluzione al quesito iniziale: una volta ricevuto il messaggio, il destinatario resta indifferente alle parole? 

Semplicemente non è il destinatario!