Perché le poesie emozionano

Ho cercato tra i miei libri la famosa poesia di Cesare Pavese “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. L’ho imparata a memoria, esattamente come mi costringevano a fare alle scuole medie (questa volta in maniera consapevole).
Dovrebbe essere una buona abitudine quella di conoscere poesie a memoria, possono tornare utili quando si vuole amplificare un sentimento che proviamo di qualsiasi tipo.
Ebbene durante la ripetizione della poesia ho quasi pianto. E’ la prima volta che sento gli occhi gonfi di lacrime senza pensare un attimo prima “sto per piangere”. Penso che le parole e i versi di quella poesia mi abbiano toccato nel profondo, hanno fatto si che io ricevessi una pura e violenta emozione.

Sono sicuro che una poesia, per essere davvero efficace, debba nascondere tra le sillabe una fiammella; la immagino identica a quella che consuma una candela.
Quando il componimento è scarso essa risulta talmente flebile da spegnersi subito. Quando la poesia è onesta essa danza a mezz’aria. Quando è grande può bruciare per sempre.