L’incipit perfetto. Lo Straniero di A. Camus

Ricordo che fu un amico a suggerirmi la lettura de “Lo Straniero” di Albert Camus. Rimasi talmente colpito dalle prime righe, che finalmente capii l’importanza dell’incipit, considerato uno degli elementi più importanti di un romanzo.

Divorai il libro in pochi giorni e sono convinto che è stato proprio quell’incipit perfetto ad alimentare in me la voglia di conoscere tutto della storia del protagonista Meursault. Queste sono le prime frasi del grande romanzo dell’autore francese Premio Nobel per la letteratura nel 1957, pubblicato nel 1942.

Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall’ospizio: “Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti.” Questo non dice nulla: è stato forse ieri. L’ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l’autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera. Ho chiesto due giorni di libertà al principale e con una scusa simile non poteva dirmi di no. Ma non aveva l’aria contenta. Gli ho persino detto: “Non è colpa mia.” Lui non mi ha risposto. Allora ho pensato che non avrei dovuto dirglielo.