Elogio della vecchia bicicletta

IMG_0107.JPGCon la crisi economica e un ritrovato salutismo, in molti hanno deciso di acquistare o rispolverare una bicicletta, pedalando nonostante la pioggia, il caldo afoso e il vento. Nelle grandi città, anche per motivi legati al traffico, l’abitudine della bici è una realtà ben conosciuta; in provincia invece, specie in cittadine non proprio pianeggianti, la “moda” della bici è piuttosto recente e risponde alle necessità elencate all’inizio.
Vivo in un paesone di 40.000 abitanti: fino a quattro, cinque anni fa nessuno avrebbe pensato di affrontare le salite per recarsi in centro, né tantomeno il caldo estivo per accompagnare il figlio a scuola. Oggi i ciclisti hanno letteralmente invaso anche le strade e stradine . Ragazzi con zaini in spalla, mamme coi bambini ben equipaggiati alle loro spalle, uomini a lavoro in giacca e cravatta.

I risvolti positivi di tale fenomeno sono tantissimi: meno inquinamento, meno traffico, più salute e attività fisica per i ciclisti. Spopolano però le bici con pedalata assistita, vabè, in un paese con continui sali e scendi può anche starci.

Ho deciso anch’io di munirmi in una bicicletta, così ho spulciato un po’ su internet. Ebbene ho trovato una Rossignoli, probabilmente risalente agli anni ’70, piena di ruggine e con le ruote d’epoca. Ero scettico quando, una volta arrivata a casa, dovevo provarla per circa un chilometro: senza cambio, pesante ecc. ecc.

E invece eccomi qui a scrivere una sorta di elogio della vecchia bici. Un elogio? Di un vecchio modello talmente messo male da far spavento? Si, perché dietro quel semplice assemblaggio di viti, fili, cavetti, c’è un mondo.
Tanti sono gli oggetti ormai appartenenti alla categoria del “modernariato”, tante cose che un tempo sembravano un pezzo di futuro fantascientifico e che sono già da museo. Cito ad esempio il walkman, il giradischi, la macchina da scrivere; tutti oggetti utilizzabili anche oggi, ma più per nostalgia che per necessità.

La bicicletta invece resiste ai velocissimi cambiamenti della tecnologia, dell’industria musicale, della scienza. Lessi in merito questa frase su Wikipedia “la struttura generale della bicicletta può ormai essere considerata cristallizzata e si trova sostanzialmente immutata in tutte le numerose tipologie in cui si declina al giorno d’oggi.

La mia Rossignoli è vintage, ma non obsoleta. Alle salite l’assenza del cambio si avverte, ma non per questo la reputo meno valida di una a pedalata assistita. Pedalare senza cambio è una scelta, così come posizionare la dinamo alla ruota anteriore anzichè optare per una lampadina al led.

Arrancare in salita, godersi il vento in sella a una vecchia bicicletta non ha prezzo, specie sapendo che con è vecchia per niente e non lo sarà mai, nonostante i chilometri.